CCNL Funzioni Centrali: siglato il rinnovo

Previsti nuovi minimi, la settimana di quattro giorni e buoni pasto in smart working

Il 6 novembre è stata sottoscritta l’ipotesi di rinnovo da Aran e Cisl-Fp, Uil-Pa, Confsal-Unsa, Flp e Confintesa-Fp (hanno deciso di non sottoscrivere l’intesa preliminare la Fp-Cgil, la Uil-Pa e Usb-Pi) per il periodo 1° gennaio 2022-31 dicembre 2024 ed applicabile al Comparto Funzioni
Centrali.
Innanzitutto, sono previsti nuovi minimi a decorrere dal 1° gennaio 2024:
– elevate professionalità: 193,90 euro;
– funzionari: 155,10 euro;
– assistenti: 127,70 euro;
– operatori: 121,40 euro.
Definita, anche, l’articolazione dell’orario di lavoro su quattro giorni lavorativi con riproporzionamento delle giornate di ferie annue e di tutte le assenze giornaliere previste dalla legge.
Inoltre, si prevede l’erogazione del buono pasto per la giornata in lavoro agile svolta con le stesse ore previste in presenza e la possibilità di aumentare  le giornate di smart working per coloro che assistono familiari con disabilità in situazione di gravità o genitori con bambini piccoli.
Previsto un capitolo sull’age management al fine di adottare strategie mirate per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a) valorizzazione della persona lungo l’intero percorso professionale, garantendo opportunità adeguate per esprimere la professionalità acquisita e favorire lo sviluppo continuo delle competenze;
b) promozione di ambienti di lavoro che sostengano la produttività individuale e l’efficienza organizzativa, rispettando le specificità e le esigenze personali;
c) promozione delle migliori condizioni di salute possibili e prevenzione di malattie professionali e infortuni sul lavoro;
d) formazione continua.

La Piattaforma Unica per la verifica e gestione interattiva della regolarità contributiva

L’innovazione è disponibile sia in ambiente internet, sia in intranet per intermediari e strutture territoriali dell’INPS (INPS, messaggio 5 novembre 2024, n. 3662).

L’INPS ha illustrato la Piattaforma Unica per la verifica e gestione interattiva della regolarità contributiva, disponibile in ambiente internet e in ambiente intranet, il cui utilizzo favorirà una diversa modalità di gestione della posizione contributiva, sia da parte degli intermediari, sia da parte delle strutture territoriali dell’Istituto.

Peraltro, già con il messaggio n. 4693/2023, l’INPS aveva già presentato il progetto “Servizio per la verifica e gestione interattiva della regolarità contributiva”, sviluppato nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica e trasformazione dei processi e di miglioramento della User Experience, previste dai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La progettualità assolve alla finalità di consentire la gestione anticipata delle situazioni di irregolarità riconducibili al soggetto contribuente, identificato con il codice fiscale, rilevate in ciascuna delle Gestioni amministrate dall’Istituto e destinate a incidere potenzialmente anche sugli esiti delle verifiche di regolarità contributiva rilevate dal sistema Durc On Line.

Pertanto, la procedura “Ve.R.A./Simulazione Durc” è stata realizzata per rendere disponibile al titolare e/o legale rappresentante dell’azienda e al suo intermediario in possesso della specifica profilazione “Delega Master” di nuova istituzione, la possibilità di consultare tutte le evidenze che richiedono un intervento di normalizzazione o di regolarizzazione.

La procedura “Ve.R.A./Simulazione Durc”

In particolare, la procedura Ve.R.A. (già presentata nel citato messaggio INPS n. 4693/2023), è composta da 2 sezioni Verifica regolarità (Ve.R.A.) e Simulazione DURC – che propongono rispettivamente le esposizioni debitorie del contribuente e ogni altra evidenza, con il dettaglio della natura del credito contributivo e del suo stato, e la contestuale simulazione dell’esito automatico della regolarità, determinato secondo i criteri stabiliti nel D.M. 30 gennaio 2015.

La struttura della procedura indirizza le attività dell’operatore di sede, del soggetto contribuente e dei loro intermediari verso 2 direttrici: la prima è funzionale alla gestione di tutte le evidenze e informazioni esposte nella sezione Ve.R.A., che possono richiedere l’attivazione di procedimenti di regolarizzazione indipendentemente dalla loro rilevanza ai fini del rilascio del DURC.

La seconda agevola il soggetto contribuente e il suo intermediario nell’individuare, ponendo a raffronto la sezione Ve.R.A. con la sezione Simulazione DURC, le evidenze ostative al rilascio della regolarità contributiva automatica che, se non gestite anticipatamente, determineranno l’emissione dell’invito a regolarizzare in fase di gestione del procedimento di verifica della regolarità contributiva nell’ambito della procedura Durc On Line.

Infine nel messaggio in argomento, l’Istituto fornisce informazioni sulle procedure Ve.R.A./Simulazione DURC internet, Ve.R.A./Simulazione DURC intranet, sulla Piattaforma Unica per la verifica e la gestione interattiva della regolarità contributiva – Delega Master, sulla creazione e attivazione della Delega Master e sulla Piattaforma Unica per la Verifica e la gestione interattiva della regolarità contributiva – Funzionalità Pre-durc. 

CCNL Commercio Confcommercio: da novembre nuovi profili per l’apprendistato professionalizzante

Con la sottoscrizione dell’accordo integrativo, dal 1° novembre è possibile sottoscrivere il contratto di apprendistato per le nuove figure professionali

Il 31 ottobre 2024, Confcommercio Imprese per l’Italia, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno sottoscritto un accordo integrativo al CCNL del terziario, distribuzione e servizi del 22 marzo 2024 relativo ai profili formativi e alle nuove figure professionali per l’apprendistato. All’interno del suddetto contratto sono state individuati nuovi profili professionali, inseriti nella classificazione del personale.
Dopo una serie di accordi, nella fattispecie quelli del 28 marzo 2024, del 27 giugno 2024 e del 1° ottobre 2024, con i quali veniva indicato lo slittamento delle date di entrata in vigore dei profili e della relativa attuazione del contratto di apprendistato per le nuove mansioni inserite; con l’accordo del 31 ottobre si è stabilito che dal 1° novembre 2024, ai fini delle assunzioni con contratto di apprendistato, si applicano le nuove figure di cui agli artt. 113, 115 e 115.1 e i relativi profili professionali. 
Per quel che concerne la figura del farmacista di parafarmacia, in deroga a quanto previsto dall’art. 53 del CCNL vigente, le Parti sono d’accordo che il livello di inquadramento professionale e il relativo trattamento economico sarà al 2° livello per tutta la durata dei 36 mesi. 

CCNL Poste: modifiche al piano sanitario 2025

A decorrere dal 1° gennaio 2025, nuove prestazioni e modifiche agli importi dei pacchetti riservati ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane

Con il CCNL siglato dalle Parti sociali il 23 luglio 2024, sono state apportate delle modifiche al Piano sanitario destinato a tutti i dipendenti con contratto a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti ed i neoassunti dopo il completamento del periodo di prova. Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2025:
– l’importo pro capite, a carico dell’Azienda, del pacchetto “Base” passa da 12,50 euro pro capite mensili a 17,60 euro pro capite mensili. Tale pacchetto coprirà anche ulteriori prestazioni come il ricovero in Istituto di cura per i Grandi Interventi Chirurgici; l’indennità sostitutiva giornaliera per i Grandi Interventi Chirurgici; la Diagnostica di Alta Specializzazione, il cui massimale annuo per assistito passerà da 1.750,00 euro a 2.000,00 euro; le visite specialistiche ed accertamenti ambulatoriali, il cui massimale annuo per assistito passerà da 600,00 euro a 800,00 euro; Mamma e Bambino; le prestazione di Prevenzione Cardiovascolare ed Oncologica (solo rete convenzionata); il Capitale fisso pagato alla diagnosi di una grave malattia di 4.000,00 euro Una tantum; il rimborso Ticket sanitari per accertamenti diagnostici e di pronto soccorso; le prestazioni odontoiatriche (solo rete convenzionata).
– Il pacchetto “Plus”, che estende le garanzie del “Base” attraverso il versamento di una quota aggiuntiva (a carico del dipendente) che rimane pari a 10,25 euro mensili pro capite, aggiungerà anche le seguenti coperture: rendita mensile pagata per tutta la vita in caso di non autosufficienza di 12.000 euro per anno e per assistito; Capitale fisso pagato alla diagnosi di una grave malattia (Criticall Illness) 10.000 euro una tantum aggiuntivi rispetto ai 4.000 euro del pacchetto “Base”; Capitale fisso pagato nel caso di decesso da malattia o infortunio pari a 30.000 euro una tantum; estensione delle prestazioni odontoiatriche del Pacchetto “Base” (rimborso per spese dentarie da infortuni e chirurgia odontoiatrica, solo in rete). 
A seguito delle novità introdotte dal CCNL 23 luglio 2024, è possibile modificare in qualunque momento la tipologia di Pacchetto sanitario per se prescelto in precedenza e attivare o disattivare la relativa estensione al proprio nucleo familiare, accedendo all’Area Riservata. Qualora la scelta sia effettuata entro il 15 dicembre 2024, avrà decorrenza dal 1° gennaio 2025 mentre per le richieste presentate successivamente a tale data ma entro il 15 gennaio 2025, la decorrenza sarà dal 1° febbraio 2025.

Sicurezza sul lavoro: precisazioni sulla formazione dei preposti

Il Consiglio nazionale degli ingegneri ha avanzato un interpello sulla periodicità dell’aggiornamento in assenza del nuovo Accordo Stato-Regioni (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, interpello 24 ottobre 2024, n. 6).

La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha espresso il suo parere in materia di formazione dei preposti. In particolare, all’organismo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato chiesto dal Consiglio nazionale degli ingegneri se la periodicità della formazione di aggiornamento del preposto, nonostante la perdurante mancata pubblicazione del nuovo Accordo Stato-Regioni, debba essere già considerata anticipata a 2 anni, come prescrive il comma 7-ter dell’articolo 37 del D.Lgs. n. 81/2008 (Tesi A), oppure (Tesi B) se resti in vigore e valida l’indicazione contenuta nell’Accordo Stato-Regioni del 2011, che prevede – all’interno dell’Allegato A – un aggiornamento quinquennale in capo al preposto.

Al riguardo, la Commissione, nel condividere quanto riportato nella “Tesi B” dall’istante, ritiene che, sulla base della normativa (articolo 37, D.Lgs. n. 81/2008 e specificatamente il comma 7) le novità introdotte dal comma 7-ter dell’articolo 37 del D.Lgs. n. 81/2008 siano subordinate all’adozione del nuovo Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

In particolare, la Commissione nel testo della risposta a interpello in commento rammenta la circolare dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL)  n. 1/2022, avente ad oggetto “art. 37, D. Lgs. n.81/2008 come modificato dal DL n.146/2021 (conv. da L. n. 215/2021) – obblighi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro” dove si prevede che: “La sostituzione del comma 7 dell’art. 37 che disciplinava gli obblighi formativi a carico di dirigenti e preposti con una formulazione che prevede una formazione “adeguata e specifica” secondo quanto previsto dall’accordo da adottarsi in Conferenza entro il 30 giugno 2022, non fa venire meno, nelle more della sua adozione, l’obbligo formativo a loro carico. In assenza del nuovo accordo dirigenti e preposti dovranno pertanto essere formati secondo quanto già previsto dal vigente accordo n. 221 del 21 dicembre 2011 adottato dalla Conferenza permanente ai sensi del primo periodo del comma 2 dell’art. 37 del D.lgs. n. 81/2008 e che non è stato interessato dalle modifiche introdotte dal D.L. n.146/2021” e, inoltre, che “(…) gli obblighi formativi in capo al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti saranno declinati dal nuovo accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano (…). Ne consegue che i nuovi obblighi in capo a tali soggetti, ivi comprese le modalità di adempimento richieste al preposto (formazione in presenza con cadenza almeno biennale), non potranno costituire elementi utili ai fini della adozione del provvedimento di prescrizione ai sensi del D.Lgs. n. 758/1994”.

CIRL Editoria Grafica Artigianato Marche: siglato il rinnovo

Previsto un nuovo accordo per i dipendenti della regione Marche delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese dell’Area Comunicazione

E’ stato sottoscritto lo scorso 30 ottobre il rinnovo tra Confartigianato Comunicazione – Marche, Cna Comunicazione e Terziario avanzato – Marche, Casartigiani – Marche, Claai – Marche e Slc-Cgil Marche, Fistel – Cistel Marche, Uilcom – Uil Marche applicabile ai dipendenti delle imprese artigiane e delle piccole medie imprese, dei consorzi costituiti da artigiani e da piccole medie imprese dei settori dell’area comunicazione, che decorre dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2028.
Per quanto riguarda la flessibilità dell’orario di lavoro è prevista la costituzione della Banca ore collettiva.
Si riconosce l’Elemento Economico Regionale pari a 10,53 euro al mese al livello 4, come da tabella allegata.

Grafici – Comunicazione Artigianato

Livello  EER ERP
1A 14,59 70,23
1B  12,72 59,21
2 11,93 55,78
3 11,19 47,52
4 10,53 41,31
5B 9,50 34,34
5 9,08 30,81
6 8,55 27,55

Grafici – Comunicazione PMI

Livello  EER ERP
1A 14,70 70,23
1B  12,81 59,21
2 12,02 55,78
3 11,27 47,52
4 10,53 41,31
5B 9,56 34,34
5 9,14 30,81
6 8,61 27,55

A partire dall’anno 2025, è prevista una quota a titolo di welfare pari a 120,00 euro da corrispondere in un’unica soluzione nelle mensilità di luglio di ogni anno e per l’anno in corso con la mensilità di novembre.
Le Parti concordano, inoltre, la costituzione di un Fondo Regionale Bilaterale prevedendo una contribuzione di 1,00 euro. Nel caso di mancata costituzione entro il 31 dicembre 2024 viene previsto l’aumento di 1,00 euro dell’EER.

 

CIPL Agricoltura Operai Ravenna: rotta la trattativa per il rinnovo del contratto

E’ scontro tra OO.SS. e Parte datoriale sugli aumenti economici 

Dopo circa un anno di negoziato si sono interrotte tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Confagricoltura, Cia e Coldiretti le trattative per il rinnovo del contratto degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Ravenna. 
Come affermano i segretari delle OO.SS. della provincia di Ravenna, la rottura del tavolo negoziale è avvenuta a seguito di risposte assolutamente insufficienti dalla parte datoriale, sul tema salariale. Per i Sindacati nei vari incontri con la Parte datoriale non sono state presentate proposte sia normative che salariali in linea con l’attuale modello contrattuale.
Per il rinnovo del contratto i Sindacati hanno ribadito la centralità dell’aumento economico, evidenziando che la richiesta d’aumento del 7%, contenuta nella piattaforma sindacale, in aggiunta al 3,5% da accordo unitario stabilito a livello nazionale, ha l’obiettivo di salvaguardare la crescita dei salari, recuperando, anche solo in parte, la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflativa degli ultimi anni. Pertanto, la risposta datoriale, ferma al 5,5%, risulta inferiore a quanto stabilito dalle regole contrattuali. 
In conclusione i segretari di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil provinciali hanno ribadito che le lavoratrici ed i lavoratori del settore agricolo che sono stati sempre disponibili ad aiutare a ripristinare le aziende colpite dai danni delle alluvioni hanno diritto, come successo nei rinnovi contrattuali degli altri settori dell’agroalimentare, di vedere riconosciuta la loro dignità.
Per quanto sopra, con l’auspicio di riprendere un confronto, la delegazione trattante di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ha deciso di intraprendere una mobilitazione di settore. 

Controlli sui beneficiari dell’Assegno di inclusione, le modalità

Il caso dell’omessa comunicazione del reddito da avvio di attività di lavoro dipendente in corso di erogazione della misura (INPS, messaggio 31 ottobre 2024, n. 3624).

L’INPS ha fornito le modalità di attivazione del controllo basato sullo scenario di rischio riguardante l’avvio di attività di lavoro dipendente in corso di godimento dell’Assegno di inclusione (ADI), non dichiarata dai componenti del nucleo familiare. Infatti, il diritto all’ADI è riconosciuto sulla base di specifici requisiti che devono essere posseduti dal nucleo familiare al momento della presentazione della domanda e mantenuti per l’intera durata di fruizione del beneficio.

Pertanto, allo scopo di effettuare le necessarie verifiche sul possesso di tali requisiti, l’INPS ha introdotto una serie di controlli preventivi, che si fondano sulla consultazione dei dati e delle informazioni presenti negli archivi informatici a disposizione dell’INPS, nonché su specifici scenari di rischio.

Dichiarazione dell’avvio di attività di lavoro dipendente 

L’articolo 3, comma 5 del D.L.n. 48/2023 e l’articolo 8, comma 8 del D.M. n. 154/2023, prevedono che, in caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso di fruizione dell’ADI, il componente del nucleo che ha avviato un’attività di lavoro dipendente deve provvedere alla comunicazione del reddito derivante dall’attività all’INPS entro 30 giorni dalla data di avvio della medesima, secondo le modalità definite dall’INPS.

Per l’adempimento di questi obblighi di comunicazione, l’INPS ha reso disponibile il modello “ADI-Com Esteso”, utilizzabile dal 18 marzo 2024. Sono tenuti alla presentazione di tale modello tutti i componenti del nucleo familiare che abbiano avviato un’attività di lavoro dipendente in corso di godimento del beneficio o percorsi di politica attiva del lavoro che prevedano la corresponsione di una indennità, anche se non ricompresa nella scala di equivalenza dell’ADI.

Il reddito da lavoro, le indennità o i benefici percepiti dichiarati nei modelli “ADI-Com Esteso” sono oggetto di valutazione ai fini del mantenimento del diritto alla prestazione in relazione alle soglie di reddito familiare previste dall’articolo 2, comma 2, lettera b), numero 2 del D.L. n. 48/2023 e non determinano, in attuazione dell’articolo 3, commi 5 e 7 del medesimo decreto-legge e dell’articolo 8, commi 8 e 11, del D.M. n. 154/2023, variazioni dell’importo mensile entro il limite massimo di 3.000 euro lordi annui, calcolati per l’intero nucleo familiare.

L’omessa comunicazione del reddito 

A partire dal mese di giugno 2024 sono state avviate le attività di controllo previste dallo scenario di rischio in argomento, che consistono nella verifica relativa all’omessa presentazione del modello “ADI-Com Esteso” per tutte le domande di ADI in stato “accolta” nel caso in cui uno o più componenti del nucleo familiare abbiano avviato un’attività di lavoro dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro in corso di erogazione del beneficio.

In caso di omessa comunicazione, la procedura ADI provvede a sospendere l’erogazione del beneficio, nel quale risulti:

– la presenza di un componente del nucleo familiare dichiarato ai fini ISEE che abbia avviato, in corso di fruizione del beneficio, un’attività lavorativa dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro che prevedano la corresponsione di una indennità;
– che il componente lavoratore non abbia provveduto alla presentazione del modello “ADI-Com Esteso” entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa.
L’INPS segnala anche che in base ai criteri sopra illustrati, verranno effettuati controlli anche con riferimento ai pagamenti già disposti per le precedenti competenze.

 

Sospensione della prestazione e decadenza

 

Le domande individuate tramite l’applicazione dello scenario di rischio in commento con le modalità indicate precedentemente sono poste in stato “sospesa”, con la motivazione procedurale: “Mancata comunicazione della variazione occupazionale per avvio di lavoro dipendente o iniziative di politica attiva che prevedano indennità, entro 30 gg (art. 3, co. 5 e 7, D.L. 48/2023 conv. in L. 85/2023)” e l’indicazione in nota del/dei rapporti di lavoro individuati.

La presentazione del modello “ADI-Com Esteso” determina la verifica del mantenimento del diritto al beneficio e l’eventuale riduzione dell’importo mensile, laddove necessario. La sospensione non pregiudica il riconoscimento delle mensilità arretrate, non erogate in attesa della presentazione del modello.

Qualora entro 3 mesi dall’avvio dell’attività lavorativa o dei percorsi di politica attiva per il lavoro, il componente che abbia avviato l’attività o i percorsi non abbia provveduto alla presentazione del modello “ADI-Com Esteso”, la prestazione, salvo diversa indicazione, viene posta centralmente in decadenza.

 

Ebrau: previsto un contributo fino a 150,00 euro per il carovita

Le domande possono essere presentate fino al 28 febbraio 2025

L’Ente Bilaterale Regionale Artigianato Umbro ha previsto un contributo per contrastare le difficoltà legate al caro prezzi.
L’importo è pari a 150,00 euro lordi, erogato per il tramite dell’impresa, ai lavoratori/lavoratrici dipendenti che appartengono a nuclei familiari con reddito ISEE pari e/o inferiore a 20.000,00 euro. A tal proposito, è necessaria la certificazione ISEE in corso di validità.
Possono usufruire le aziende che, al momento della presentazione della domanda abbiano regolarmente versato la contribuzione EBNA tramite F24 per almeno 18 mesi precedenti, mentre per le imprese di nuova adesione la regolarità contributiva è verificata nei 6 mesi precedenti la presentazione della domanda.
Le domande possono essere presentate tramite raccomandata A/R oppure in via telematica all’indirizzo di PEC-Posta Elettronica Certificata a partire dal 2 settembre fino al 28 febbraio 2025.

 

 

CCNL Funzioni Locali: resoconto incontro all’Aran

Prosegue la trattativa per il rinnovo contrattuale 2022-2024 con posizioni ancora distanti

La Fp-Cgil ha informato sul resoconto dell’incontro tenutosi all’Aran per il rinnovo contrattuale del CCNL Funzioni Locali 2022-2024. Per quanto riguarda la Sigla, l’esito dell’incontro non è stato soddisfacente, sia per il confronto avuto per il trattamento economico delle ferie, sia sul sistema delle relazioni sindacali. Non è stata ben accolta la proposta da parte dell’Aran di incrementare il fondo dello straordinario con risorse etero finanziate o quello delle elevate qualificazioni sacrificando, a detta del sindacato, le risorse per le stabilizzazioni o il budget per le progressioni tra aree che si sommano al blocco del turn over previsto nel disegno di legge di bilancio 2025. La Fp-Cgil chiede l’istituzione della quarta Area, presente anche negli altri comparti pubblici, con il riconoscimento del trattamento retributivo. La proposta dell’Agenzia di prorogare l’istituto delle progressioni tra aree in deroga al 30 giugno 2026 per sanare i ritardi delle amministrazioni è stata ritenuta insufficiente.
Inoltre, si registra anche l’assenza del rifinanziamento dello 0,55% del monte salari. In previsione dell’approvazione della legge di bilancio 2025, questa percentuale verrà ridotta ulteriormente per effetto della riduzione del turn over al 75%. Per favorire l’attrattività del lavoro nel comparto delle funzioni locali si dovrebbe puntare, ribadisce la sigla, su stipendi adeguati a sostenere il costo della vita e adeguati livelli occupazionali.