CCNL Vigilanza privata: sottoscritta l’Ipotesi di Accordo sul rinnovo contrattuale

Risvolti importanti per i lavoratori e le lavoratrici di comparto

Finalmente il 30 maggio 2023 è stata siglata l’Ipotesi di Accordo sul nuovo CCNL Vigilanza Privata, applicato ai dipendenti di Istituti ed Imprese di vigilanza privata e servizi di sicurezza. Dopo i lunghi dibattiti avuti e diverse iniziative di mobilitazione sindacale e scioperi, i Sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs e le Associazioni degli imprenditori del settore Anivip, Assiv, Univ, Legacoop Produzione e Servizi, Agci-Servizi e Confcooperative-Lavoro e Servizi hanno sottoscritto l’ipotesi che sarà poi sottoposta alla consultazione dei lavoratori e degli organismi associativi.
Tale intesa, con decorrenza dal 1° giugno 2023 al 31 maggio 2026, illustra per le lavoratrici ed i lavoratori del settore, importanti novità migliorative come di seguito riportate.
Parte economica:
Definito un aumento a regime di euro 140,00 per il livello 4° GPG e per il livello D dei Servizi Fiduciari. L’incremento salariale verrà corrisposto in 5 tranche: 50,00 euro con la retribuzione del mese di giugno 2023; euro 25,00 con la mensilità di giugno 2024; 25,00 euro con la retribuzione del mese di giugno 2025; euro 20,00 con la retribuzione di dicembre 2025; 20,00 con quella di aprile 2026.
Circa la vacanza contrattuale, alle Guardie Particolari Giurate verrà erogato un importo a titolo di una tantum pari ad euro 400,00.
Sistema di classificazione:
Dal 1° giugno 2023 la progressione dei livelli della GPG passerà da 24 mesi di permanenza del 6° e 5° livello a 18 mesi, con una riduzione di 12 complessivi rispetto al raggiungimento del livello 4°. Si è intervenuti anche sui livelli di ingresso difatti, sempre dal 1° giugno 2023 viene eliminato il livello F dei servizi di sicurezza, mentre il Livello E sarà il nuovo livello di ingresso per la durata di 18 mesi, trascorsi i quali i lavoratori passeranno al livello D, con una riduzione complessiva di 6 mesi per il raggiungimento del suddetto livello.
Parte normativa:
L’ipotesi è altresì intervenuta su: sfera di applicazione, attività sindacale; tutele della genitorialità, bilateralità; sul periodo di prova; sulla tematica di salute e sicurezza; permessi e congedi; previdenza integrativa ed assistenza sanitaria integrativa; nonché, cambio appalto. Invece, il testo concernente la contrattazione di secondo livello, sarà oggetto di un’attenta analisi al momento della stesura finale del CCNL.
Le Parti hanno concordato pure la condivisione di un percorso di negoziazione mediante la creazione di tavoli tecnici considerando le dinamiche macroeconomiche ed inflazionistiche, e previsto ulteriori incontri per monitorare la situazione, portando, se necessario, le opportune correzioni al fine di garantire condizioni idonee ad incidere su incrementi retributivi.
Da ultimo, le stesse sono intervenute dichiarando che l’Ipotesi in questione è un segnale positivo per le relazioni sindacali, soprattutto perché va ad assicurare incrementi salariali importanti e miglioramenti normativi in favore dei lavoratori del settore.

CCNL Colf e Badanti Federproprietà: rettificate le tabelle retributive

Modificate le retribuzioni orarie dei lavoratori non conviventi e la retribuzione mensile dei lavoratori che svolgono prestazioni esclusivamente d’attesa

Il CCNL 4 maggio 2023 sottoscritto da Federproprietà, Uppi (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari), Confapi (Confederazione Piccola Proprietà Immobiliare), Federcasa (Sindacato Nazionale Inquilini), Confimpreseitalia(Confederazione Sindacale Datoriale delle Piccole e Medie imprese), Unicolf (Unione Nazionale Colf e Badanti), Italpmi  (Federazione delle Piccole e Medie Imprese) e Fesica Confsal (Federazione Nazionale Sindacati Industria Commercio ed Artigianato), con l’assistenza della Confsal ha previsto tra le novità nuovi minimi retributivi a decorrere dal 1° gennaio 2023.
Successivamente alla sottoscrizione, tuttavia, sono state rettificate le tabelle retributive orarie dei lavoratori non conviventi e la retribuzione mensile dei lavoratori assunti per prestazioni esclusivamente d’attesa (durata della presenza interamente ricompresa tra le ore 21.00 e le ore 7.00).
Di seguito le nuove tabelle retributive.
A) PRIMA CATEGORIA SUPER 1482,94 euro
(badanti – lavoratori in possesso di diplomi specifici)
Paga oraria per non convivente: 9,38 euro
B) PRIMA CATEGORIA 1.419,60 euro
(badanti – lavoratori con piena autonomia decisionale)
 Paga oraria per non convivente: 8,98 euro
C) SECONDA CATEGORIA SUPER 1083,26 euro
(collaboratori familiari – lavoratori senza autonomia decisionale, addetti alla casa e assistenza a persone autosufficienti o parzialmente autosufficienti senza diploma ma solo con esperienza lavorativa)
Paga oraria per non convivente: 7,73 euro
D) SECONDA CATEGORIA  1039,58 euro
(collaboratori familiari assistenza a persone autosufficienti o parzialmente autosufficienti ed attività connesse alle casa)
Paga oraria per non convivente:  7,22 euro
E) TERZA CATEGORIA 939,12 euro
(colf – lavoratori generi addetti alla pulizia della casa con esperienza lavorativa superiore a 18 mesi)
Paga oraria per non convivente: 6,52 euro
F) QUARTA CATEGORIA 859,81 euro
(colf – lavoratori generici addetti alla pulizia con esperienza lavorativa inferiore a 18 mesi)
Paga oraria per non convivente: 5,97 euro 
G) DISCONTINUE PRESTAZIONI ASSISTENZA NOTTURNA
E’ prevista la maggiorazione pari al 20% rispetto alle tariffe dei livelli di riferimento.
H) PRESTAZIONI ESCLUSIVAMENTE D’ATTESA
E’ prevista una categoria unica con la retribuzione di 750,13 euro
I) VALORI CONVENZIONALI VITTO E ALLOGGIO
Pranzo e/o colazione 2,26 euro al giorno
Cena  2,26 euro al giorno
Alloggio 1,95 euro al giorno
Totale 6,47 euro al giorno.

Approvato il disegno di legge “Made in Italy”

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 31 maggio 2023, ha approvato un disegno di legge che reca disposizioni organiche per valorizzare e promuovere le produzioni di eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali come fattori da preservare e trasmettere per la crescita dell’economia del Paese (Ministero delle imprese e del made in Italy, comunicato 31 maggio 2023).

Il provvedimento prevede una serie di misure e iniziative volte a incentivare il sistema imprenditoriale di eccellenza italiana, con l’obiettivo di dotare il “Made in Italy di nuove risorse, nuove competenze e nuove tutele. In tal senso, sono stati ideati interventi per migliorare e allargare la rete tra i principali attori della promozione e tutela della eccellenza italiana e per inasprire il sistema sanzionatorio per la lotta alla contraffazione.

 

Tra le misure previste a favore delle imprese, rientra la costituzione del Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy, con l’obiettivo di stimolare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali anche per la fase dell’approvvigionamento delle materie prime critiche, con una dotazione iniziale di un miliardo di euro.

Sono state annunciate anche misure settoriali a sostegno delle principali filiere di eccellenza, attraverso la valorizzazione della filiera legno-arredo 100% nazionale, del tessile, della nautica, della ceramica e dei prodotti orafi. In particolare 10 milioni di euro saranno destinati al potenziamento delle iniziative di autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile.
 
Al fine di promuovere le abilità, le conoscenze e le competenze connesse al made in Italy, è stata prevista l’istituzione del Liceo del Made in Italy e della Fondazione denominata “Imprese e Competenze per il Made in Italy”. Inoltre, per favorire il passaggio di competenze e di abilità tra generazioni, è stata decretata la nascita di un programma di trasferimento delle competenze generazionali per le imprese private con non più di 15 unità da svolgere attraverso il tutoraggio di formazione di un lavoratore andato in pensione, da non oltre 2 anni, a un nuovo assunto a tempo indeterminato di età inferiore a 30 anni. Con l’obiettivo di promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana è anche stata istituita l’Esposizione nazionale permanente del made in Italy. 

Nell’ambito della tutela del marchio “Made in Italy”, per assicurare la riconoscibilità e la provenienza dei prodotti italiani:

  • è stato adottato un contrassegno ufficiale di origine italiana delle merci con la dizione Made in Italy per la promozione della proprietà intellettuale e commerciale dei beni;
  • è stato previsto l’uso della Blockchain per la certificazione delle filiere e la creazione di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni conformi alla normativa in vigore per la tracciabilità delle filiere e per sostenere e promuovere la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basata sui registri distribuiti (DLT) utile ai fini informativi per i consumatori;
  • sono stati annunciati finanziamenti per consulenze per l’avvio di attività nel metaverso;
  • è stato incentivato il processo di associazione tra produttori e la redazione di un disciplinare per le produzioni artigianali e industriali.

Infine, in materia di lotta alla contraffazione, sono state previste modifiche al sistema sanzionatorio e al codice di procedura penale in materia, riorganizzazione degli uffici per favorire la specializzazione in materia e misure per la formazione specialistica dei magistrati per il contrasto ai reati di contraffazione.

CCNL Assicurazioni (Sna): con giugno in arrivo il Premio aziendale di produttività

Erogazione del premio aziendale di produttività per i dipendenti del settore

Il CCNL Assicurazioni (Sna) siglato in data 5 febbraio 2018 tra il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione (S.N.A.) e la Fesica-Confsal, la Confsal-Fisals, con l’assistenza della Confsal, applicato ai dipendenti delle Agenzie di Assicurazione in Gestione Libera ed avente decorrenza dal 1° aprile 2018 al 1° aprile 2023, prevede all’art. 34 l’erogazione del Premio aziendale di produttività unitamente alla busta paga del mese di giugno, che costituisce ad ogni effetto la contrattazione di secondo livello, ed altresì essendo correlato al raggiungimento di incrementi di produttività delle singole agenzie, i cui parametri di riferimento, nonché gli indicatori assunti per determinare la corresponsione, sono individuati in modo univoco per tutte le agenzie.
La condizione per l’erogazione del premio si verifica quando, i valori di aumento provvigionale aggiuntivo rispetto al tasso di inflazione reale, sono i seguenti:

   + 2 punti + 4 punti + 6 punti
I Categoria Super 150,00 200,00 250,00
I Categoria 140,00 190,00 240,00
II Categoria 125,00 165,00 210,00
III Categoria 110,00 150,00 190,00

Al verificarsi della condizione illustrata, verranno versati gli importi indicati determinati in misura fissa una tantum.
I suddetti vengono esclusi da ogni ricalcolo e/o incidenza sui singoli istituti contrattali, non risultando anche utili per la determinazione del Tfr.
Gli stessi vengono poi corrisposti pro-quota ai lavoratori assunti e/o licenziati nel corso dell’anno di riferimento, con calcolo per/12 ed in misura proporzionalmente ridotta per il personale assunto a tempo parziale, nonché per gli apprendisti.
Qualora la condizione per il versamento del premio nel suo massimo valore si sia verificata, l’Agente non avrà alcun obbligo di esibizione documentale; in caso contrario, dovrà provvedere all’esibizione entro il mese di giugno. In caso di mancata esibizione, verrà comunque erogato nel suo massimo valore.
Da ultimo, si specifica che la corresponsione avrà luogo unitamente alla busta paga della mensilità di giugno dell’anno successivo a quello di osservazione, ed inoltre, le singole Agenzie comunicheranno al Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione entro il mese di settembre di ogni anno, i risultati applicativi della disciplina contenuta nell’articolo di cui sopra.

Assegno sociale: semplificata la procedura di domanda

L’INPS ha reso noto il rilascio della nuova piattaforma per la presentazione della domanda di assegno sociale da parte del cittadino (INPS, messaggio 30 maggio 2023, n. 2003).

È stata rilasciata, in via sperimentale, la nuova piattaforma con riguardo, attualmente, solo alla fase di presentazione della domanda di assegno sociale da parte del cittadino: ne ha dato notizia l’INPS che ha precisato anche che successivamente, al termine della fase di sperimentazione, la nuova piattaforma verrà estesa anche agli istituti di patronato e agli intermediari abilitati.

Il progetto “Istruttoria assegno sociale” si propone di realizzare una piattaforma dedicata, comprendente un unico modello sia per la domanda, sia per l’istruttoria, con un workflow ottimizzato nella fase di verifica, nell’ambito delle attività di innovazione digitale legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In particolare, l’inserimento da parte dell’istante dei propri dati anagrafici e reddituali e l’automazione della verifica degli stessi ridurranno sensibilmente i tempi di istruttoria e di liquidazione.

Il progetto concerne l’assegno sociale (categoria 078) ed è, pertanto, escluso l’assegno sociale sostitutivo (categoria 044).

Le modalità di accesso

L’accesso è disponibile sul portale INPS, al seguente percorso “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per persone a basso reddito” > “Assegno sociale” o direttamente tramite il link https://www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.schede-servizio-strumento.schede-servizi.assegno-sociale-50184.assegno-sociale.html

È possibile accedervi tramite la propria identità digitale (SPID almeno di livello 2/CIE 3.0/CNS) oppure rivolgendosi al contact center dell’INPS. Una volta selezionato il “profilo cittadino” e completata l’autenticazione con la propria identità digitale, l’interessato può scegliere se consultare una dichiarazione già presentata o compilare una nuova domanda che può essere inoltrata solo a partire dal mese in cui si perfeziona il requisito anagrafico dell’età previsto dalla legge (attualmente fissato al 67° anno di età), non essendo consentita la presentazione della domanda prima di tale mese.

La documentazione necessaria

La nuova procedura di inoltro della domanda compila in modo automatico, a seguito dell’inserimento del codice fiscale, i seguenti dati: cittadinanza; residenza; trattamenti erogati dall’INPS. Tali dati possono essere accettati o modificati dall’interessato, fatta eccezione per i trattamenti erogati dall’INPS, per i quali è inserito automaticamente il valore risultante dalle banche dati dell’Istituto.

Tuttavia, al fine di favorire l’automazione della liquidazione, la nuova domanda di assegno sociale prevede l’inserimento obbligatorio delle informazioni di seguito riportate:

– Stato civile “separata/o” ovvero “divorziata/o”. Devono essere indicati gli estremi della sentenza di separazione/divorzio ovvero del decreto di omologazione della separazione consensuale/modifica delle condizioni della separazione (organo giudiziario emanante, relativa sezione, data di deposito in cancelleria e numero), qualora il provvedimento giudiziario non sia stato allegato alla domanda su iniziativa del richiedente.

Nell’ipotesi di accordo di separazione/divorzio oppure di modifica delle condizioni di separazione/divorzio innanzi all’Ufficiale dello Stato Civile, devono essere riportati i relativi estremi (comune, data e numero di protocollo);

Cittadini extracomunitari.  In attesa dell’entrata in vigore dell’articolo 17, commi 4-bis e 4-ter, del D.L. n. 5/2012, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 35/2012, recante  “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”, che prevede l’autocertificazione riguardante stati, qualità personali e fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani in materia di immigrazione, il richiedente dovrà allegare il titolo di soggiorno di cui è in possesso.

Nel messaggio in commento, inoltre, sono incluse le indicazioni in materia di soggiorno legale e continuativo per almeno 10 anni nel territorio dello Stato (articolo 20, comma 10, D.L. 25 n. 112/2008). Si tratta dei criteri di computo del periodo decennale, nonché delle ipotesi di interruzione dello stesso, già riportati con la circolare INPS n. 131/2022. In particolare, nella circolare citata sono state identificate le fattispecie che non interrompono la decorrenza del periodo: pertanto, al ricorrere di tali ipotesi deve essere allegata la relativa documentazione che giustifica la permanenza all’estero.

Infine, seguendo il percorso di compilazione previsto dalla procedura, nella pagina relativa alla compilazione dei dati reddituali è possibile inserire la documentazione relativa alle informazioni di tipo reddituale non autocertificabili.

 

 

CCNL Coibenti – Industria: sottoscritta l’ipotesi di rinnovo

Previsti un aumento dei minimi retributivi e l’erogazione di un importo Una Tantum a copertura del periodo di vacanza contrattuale

E’ stata sottoscritta nei giorni scorsi da ANICTA, l’Associazione nazionale delle imprese del settore delle coibentazioni termiche acustiche, e le organizzazioni sindacali nazionali Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL di settore, che rappresenta circa 5000 addetti. L’accordo è valido per il periodo dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2025.  
Dal punto di vista economico è previsto un aumento dei minimi contrattuali a regime di 140,00 euro lordi, al livello E, erogati in 3 tranches:
– 50,00 euro da giugno 2023;
– 45,00 euro da gennaio 2024;
– 45,00 euro da gennaio 2025. 
Prevista altresì l’erogazione di un importo Una Tantum di 600,00 euro lordi a copertura del periodo di vacanza contrattuale dal 1° luglio 2022 al 31 maggio 2023, erogati in 3 rate:
– 300,00 euro con la retribuzione di giugno 2023;
– 150,00 euro con la retribuzione di settembre 2023;
– 150,00 euro con la retribuzione di novembre 2023. 
Detto importo, uguale per tutti, sarà corrisposto ai lavoratori in forza alla data del 29 maggio 2023 e sarà commisurato all’anzianità di servizio maturata nel periodo 1° luglio 2022- 31 maggio 2023.
Previsto una rideterminazione dell’indennità di trasferta (comprensiva di 2 pasti e del pernottamento) in 46,48 euro giornaliere in Italia e 77,47 euro all’estero.
Le Parti Sociali con l’obiettivo di consolidare il Fondo Fonchim hanno concordato che da gennaio 2024 il contributo aziendale per l’assicurazione contro la premorienza e l’invalidità permanente al Fonchim passerà da 0,20 a 0,25%.
Dal punto di vista normativo è stato invece previsto l’aggiornamento della disciplina dei contratti a termine con una nuova modulazione delle quote e la definizione delle attività stagionali riferibili al settore.
La parola ora passa ai lavoratori che durante le assemblee nei luoghi di lavoro voteranno l’intesa raggiunta.

CCNL Funzioni Centrali: firmato il rinnovo del contratto

Stabiliti interventi in materia di aumenti e normativa. Introdotta la figura del “mentor”

L’Aran e le Organizzazioni e le Confederazioni sindacali hanno firmato l’Ipotesi di intesa relativa al CCNL Funzioni Centrali relativa al triennio 2019-2021. L’accordo interessa circa 6.200 lavoratori tra dirigenti pubblici e professionisti delle Amministrazioni centrali (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici), oltre ai dirigenti sanitari del Ministero della Salute, dell’Aifa e i professionisti medici degli enti previdenziali.
Tra le principali novità sono previsti aumenti medi del 3,78% parte dei quali sono stati destinati a retribuzione di risultato. Inoltre, le Amministrazioni possono riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari con destinazione vincolata a retribuzione di risultato. Viene precisato che la “contrattazione integrativa” sull’utilizzo dei fondi deve essere avviata entro il mese di aprile di ciascun anno di riferimento degli stessi e non più negli anni successivi come accedeva in precedenza. Sono stati rivisitati anche alcuni istituti normo-economici, come ad esempio la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie che richiedono terapie salvavita. Per quel che riguarda le regole sul rapporto di lavoro, le Parti hanno stabilito il lavoro agile anche per il personale dirigente e per i professionisti. Inoltre, è stata inserita la figura del “mentor”. Nella fattispecie, si tratta di un dirigente o professionista esperto chiamato, su base volontaria, ad affiancare i neo-assunti nel corso dei primi mesi di servizio. Inserite anche disposizioni volte a tutelare l’identità di genere.

Depositi fiscali: autorizzazione provvisoria in assenza dei requisiti

Nella Gazzetta Ufficiale del 29 maggio 2023, n. 124, è stato pubblicato il D.M. 17 marzo 2023 previsto dall’articolo 23, comma 12 del testo unico delle accise relativo all’autorizzazione per 12 mesi all’esercizio di deposito fiscale in assenza dei requisiti.

L’intervento di modifica dell’articolo 23, comma 12, del testo unico accise, ad opera dell’articolo 5-quater, comma 1, del D.L. n. 21/2022, risponde alla necessità di integrare la disciplina inerente l’operatività in regime di deposito fiscale dei depositi commerciali di modesta capacità di stoccaggio prevedendo un’alternativa alla mera sospensione della relativa autorizzazione che dia una concreta possibilità, agli esercenti di tali depositi, di riuscire effettivamente a ripristinare le condizioni richieste dal suddetto articolo 23, comma 4 e, in particolare, quella attinente alla soglia del 30% del totale delle estrazioni di un biennio.

 

L’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli competente per territorio in relazione all’ubicazione del deposito fiscale verifica annualmente la sussistenza delle condizioni previste dall’articolo 23, comma 4, lett. a) e b), del testo unico per l’esercizio dell’impianto di stoccaggio in regime di deposito fiscale e qualora ne venga riscontrata l’insussistenza, il medesimo ufficio comunica all’esercente l’avvio del procedimento di sospensione dell’autorizzazione ad operare in regime di deposito fiscale.

L’esercente può presentare entro 20 giorni, decorrenti dalla notifica della comunicazione memorie scritte, documenti o altri elementi idonei a comprovare la sussistenza di tali condizioni. 

Qualora la garanzia sia stata regolarmente costituita entro il termine di 10 giorni, l’Ufficio competente comunica all’esercente che gli è consentito di proseguire in via transitoria l’attività in regime di deposito fiscale per dodici mesi decorrenti dalla notifica della comunicazione.

 

L’importo della garanzia è determinato dall’ufficio competente nella misura del 100% dell’accisa dovuta sui prodotti energetici estratti dal deposito fiscale nel mese solare precedente a quello della notifica della comunicazione. La stessa può essere prestata dall’esercente in denaro oppure in titoli di Stato al valore nominale e ha validità non inferiore alla data prevista per il pagamento dell’accisa sui prodotti che saranno immessi in consumo nel dodicesimo mese successivo alla notifica della comunicazione. Qualora sia necessario, l’esercente può adeguarla in modo che la stessa risulti sempre conforme durante l’intero periodo dei dodici mesi di prosecuzione transitoria dell’attività.

L’ufficio competente, in ciascuno dei 12 mesi di prosecuzione transitoria dell’attività verifica la conformità della garanzia prestata e in caso contrario adotta il provvedimento di sospensione dell’autorizzazione a operare in regime di deposito fiscale.

 

Nel caso in cui al termine del suddetto periodo di sospensione il medesimo ufficio verifichi il mancato ripristino delle condizioni previste dall’articolo 23, comma 4, lett. a) e b), del testo unico, revoca l’autorizzazione a operare in regime di deposito fiscale; nel caso in cui al termine del suddetto periodo di sospensione il medesimo Ufficio verifica, invece, il ripristino delle suddette condizioni, revoca il provvedimento di sospensione adottato nei confronti dell’esercente.

 

Infine, sempre l’ufficio competente, al termine del periodo di prosecuzione, verifica la sussistenza delle condizioni previste dall’articolo 23, comma 4, lett. a) e b), del testo unico e qualora nessuna di esse risulti ripristinata, revoca l’autorizzazione a operare in regime di deposito fiscale. Nel caso in cui, invece, il medesimo ufficio, al termine del suddetto periodo di prosecuzione verifica il ripristino delle predette condizioni, provvede a darne comunicazione all’esercente.

CIPL Edilizia Industria – Treviso: definito l’EVR 2023

Determinato nella misura oraria corrispondente al 4% dei minimi mensili di paga in vigore al 1° settembre 2020 

In data 12 aprile 2023 è stato sottoscritto da Ance Padova, Ance Treviso e la  Fe.n.e.a.l.-U.i.l. Veneto sede di Padova e Rovigo, F.i.l.c.a.-Cisl di Padova e Rovigo, F.i.l.l.e.a.-C.g.i.l. di Padova, Fe.n.e.a.l.-U.i.l. Veneto sede di Treviso e Belluno, F.i.l.c.a-Cisl di Belluno e Treviso, , F.i.l.l.e.a -C.g.i.l di Treviso il verbale di accordo per la determinazione annuale dell’Elemento Variabile della Retribuzione (E.V.R.) di competenza dell’anno 2022 erogabile nel 2023 per le province di Padova e di Treviso ed applicabile ai dipendenti delle imprese edili ed affini.
Le parti hanno, infatti, determinato l’.E.V.R. nella misura oraria corrispondente al 4% dei minimi mensili di paga in vigore al 1° settembre 2020 divisi per il coefficiente 173, previa verifica a livello aziendale sulla base dei due indicatori aziendali. Pertanto, le aziende non dovranno corrispondere  l’E.V.R., qualora, le variazioni dei due indicatori aziendali risultino entrambe negative.

Livello Importo Orario
7Q 0,41 euro
7 0,41 euro
6 0,37 euro
5 0,31 euro
4 0,29 euro
3 0,27 euro 
2 0,24 euro 
1 0,21 euro 

 

Premi INAIL 2023: i minimi di retribuzione imponibile

L’Istituto ha fornito le istruzioni per il calcolo dei premi assicurativi sulla base dei limiti di retribuzione imponibile giornaliera per l’anno in corso (INAIL, circolare 29 maggio 2023, n. 21).

L’INAIL, acquisito il parere preventivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha provveduto a fornire le istruzioni per il calcolo dei premi assicurativi sulla base dei limiti di retribuzione imponibile giornaliera per l’anno 2023. Le indicazioni riguardano sia i premi ordinari (prima sezione), sia i premi speciali unitari (seconda sezione). 

Insieme alla circolare in commento, l’Istituto ha pubblicato sul suo sito anche 8 allegati contenenti specifiche tabelle relative alle diverse categorie con i limiti minimi di retribuzione giornaliera.

Premi ordinari

Il premio ordinario è determinato dall’ammontare delle retribuzioni, effettive o convenzionali corrisposte durante il periodo assicurative dal tasso del premio: si tratta pertanto della traduzione numerica della gravità del rischio della lavorazione.

In particolare, nella circolare in commento vengono declinati i fattori che concorrono alla determinazione del premio assicurativo ordinario, costituiti dal tasso di premio indicato dalla tariffa dei premi con riferimento alla lavorazione assicurata e dall’ammontare delle retribuzioni.

L’Istituto, inoltre, rammenta che la retribuzione imponibile su cui calcolare il premio assicurativo si distingue in retribuzione effettiva, retribuzione convenzionale e retribuzione di ragguaglio.

Più nel dettaglio, ai fini del calcolo del premio, la retribuzione effettiva non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilito dalla legge che, per quanto riguarda il 2023, è per la generalità dei lavoratori dipendenti è di 53,95 euro (giornaliera) e di 1.402,70 euro (mensile).

Esclusi, invece, dall’’adeguamento al minimale giornaliero sono gli operai agricoli per i quali il limite minimo di retribuzione giornaliera nel 2023 è di 48 euro (29,98 retribuzione convenzionale).

Premi speciali unitari

Nei casi in cui la natura della lavorazione svolta, le modalità di esecuzione della stessa e altre circostanze rendono difficile l’accertamento degli elementi necessari ai fini del calcolo del premio ordinario (numero delle persone occupate, retribuzione erogata, ore di presenza lavorativa, ecc.), sono previsti premi speciali unitari in sostituzione del tasso di premio da applicare all’importo delle retribuzioni erogate.

Questi premi vengono fissati in base a elementi idonei diversi dalla retribuzione imponibile e dal tasso di tariffa, come il numero delle persone, la natura e la durata della lavorazione, il numero delle macchine, ecc. Il gettito derivante deve essere tale da consentire la copertura degli oneri assicurativi conseguenti alla lavorazione per la quale sono previsti. I premi speciali unitari sono generalmente calcolati in rapporto a una retribuzione minima giornaliera. 

In particolare, per quel che riguarda i titolari di aziende artigiane, i soci di società fra artigiani lavoratori, nonché i familiari coadiuvanti del titolare artigiano e gli associati a imprenditore artigiano sono stabiliti premi annuali a persona in relazione alla retribuzione annua prescelta – non inferiore al minimale previsto per la generalità dei lavoratori dipendenti moltiplicato per 300 – e alla classe di rischio in cui è compresa la lavorazione svolta, secondo le 9 classi della Nuova tariffa dei premi speciali unitari.

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