Ammortizzatore sociale unico: dall’INPS le istruzioni operative e contabili

L’INPS istituisce i codici evento in relazione al nuovo ammortizzatore sociale unico e fornisce le istruzioni relative alle modalità di esposizione degli stessi nei flussi di denuncia per le diverse gestioni previdenziali (INPS, messaggio 22 giugno 2023, n. 2325).

Nell’ambito degli interventi urgenti messi in campo per fronteggiare i gravi eventi alluvionali verificatisi in alcune Regioni del paese a partire dal 1° maggio 2023, si colloca anche il nuovo “ammortizzatore sociale unico” introdotto dal Decreto Alluvioni (D.L. n. 61/2023, art. 7) a sostegno di  datori di lavoro e lavoratori dipendenti colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici.

 

La nuova misura di sostegno al reddito è correlata da contribuzione figurativa utile ai fini del diritto e della misura del trattamento pensionistico, contribuzione figurativa che sarà accreditata secondo le regole dettate in materia di integrazioni salariali all’esito della verifica della congruenza dei dati trasmessi in fase di pagamento della relativa misura a sostegno.

 

Nel messaggio in oggetto, l’INPS indica le modalità di esposizione nei flussi di denuncia dei nuovi codici evento istituiti per consentire la corretta alimentazione del conto assicurativo del lavoratore con la predetta contribuzione figurativa in corrispondenza delle giornate indennizzate con l’ammortizzatore sociale unico.

 

I datori di lavoro con dipendenti iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e ad altri fondi speciali, ai fini della compilazione delle denunce individuali, dovranno valorizzare la causale dell’assenza nell’elemento <CodiceEvento> di <Settimana> con il codice di nuova istituzione “AUA”, avente il significato di “Ammortizzatore Unico Alluvionati”, procedendo alla valorizzazione del “tipo copertura” delle settimane in cui si collocano i periodi indennizzati con le consuete modalità.

 

Nell’elemento <Giorno> interessato dall’evento dovranno essere fornite le informazioni utili a delineare la tipologia e la durata dell’evento nonché a ricostruire correttamente l’estratto conto, ovvero:

 

–    Elemento <Lavorato> = N;

 

–    Elemento <TipoCoperturaGiorn> = 1 o 2 (in caso di integrazione a carico del datore di lavoro);

 

–    Elemento <CodiceEventoGiorn> = AUA.

 

Il valore da indicare nell’elemento <DiffAccredito> deve essere determinato sulla base della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le giornate di lavoro non prestate, comprensiva dei ratei relativi alle competenze ultra-mensili.

 

Riguardo ai datori di lavoro che assumono manodopera agricola (sia a tempo determinato, sia a tempo indeterminato) e che operano nel flusso UNIEMENSPosAgri, gli stessi dovranno indicare in <DenunciaAgriIndividuale>/<DatiAgriRetribuzione> le giornate di sospensione connesse agli eventi alluvionali in discorso valorizzando, tra l’altro, i seguenti codici di nuova istituzione:

 

codice “J”, avente il significato di “Evento figurativo atipico” (in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione>);

 

codice “AL”, avente il significato di “Sospensione lavorativa ex ammortizzatore unico alluvionati art. 7 DL n. 61/2023” (in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio>).

 

Inoltre, dovrà essere indicato il periodo di sospensione, il numero complessivo di giornate di sospensione e la retribuzione relativa al periodo di sospensione calcolata ai sensi dell’articolo 6 del D.Lgs. n. 148/2015.

 

Infine, vengono date le indicazioni per i datori di lavoro privati con lavoratori dipendenti iscritti alla Gestione pubblica (flusso UNIEMENSListaPosPA) e le istruzioni contabili.

 

CCNL Turismo-Catene alberghiere: ancora riflessioni sul rinnovo contrattuale

Welfare contrattuale, relazioni sindacali, bilateralità, internalizzazione dei servizi ed articolato contrattuale tra le principali tematiche dibattute

Lo scorso 19 giugno è proseguita la trattativa di approfondimento tecnico con Aica-Federturismo Confindustria per il rinnovo del CCNL Turismo-Catene alberghiere.
Le Parti hanno ulteriormente esaminato le tematiche relative alle terziarizzazioni ed altresì un possibile percorso avente lo scopo di favorire processi di internalizzazione di servizi già esternalizzati in precedenza dalle aziende. A tal proposito, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno pensato di presentare una proposta unitaria che modifichi l’art. 61-terziarizzazioni e un nuovo testo per l’introduzione di un apposito articolo per la reinternalizzazione dei servizi.
Durante il confronto, le Parti Datoriali hanno altresì suggerito delle modifiche circa la governance del settore, con particolare riferimento alla sfera di applicazione contrattuale, alle relazioni sindacali e alla bilateralità.
Riguardo il welfare contrattuale è stato esposta dai datori di lavoro, l’idea di voler modificare l’articolato contrattuale alla luce degli aggiornamenti in materia fiscale avvenuti nel tempo quali, ad esempio, buoni vacanza ed alloggio.
Circa le relazioni sindacali sono state proposte ipotesi concernenti la contrattazione di secondo livello (ad esempio il premio di risultato).
A tal proposito, le OO.SS. si sono riservate di voler approfondire la suddetta tematica con lo scopo di arrivare alla stesura di una proposta unitaria di quanto trattato.
Ed inoltre, le Parti Datoriali hanno evidenziato la necessità di lavorare ad una possibile soluzione sulla bilateralità e sulla sua articolazione territoriale, favorendo una ripartizione ragionata delle risorse da utilizzare.
Queste tematiche, a seguito delle riflessioni che Filcams, Fisascat e Uiltucs vorranno effettuare, saranno oggetto anche del prossimo incontro previsto per il 12 luglio, in occasione del quale, verrà affrontata anche la tematica dei diritti individuali.

Violazioni in tema di imposta sugli intrattenimenti: ravvedimento speciale inapplicabile

L’Agenzia delle entrate ha fornito nuovi chiarimenti in merito all’applicabilità del ravvedimento speciale in ipotesi particolari quali le violazioni in tema di imposta sugli intrattenimenti (Agenzia delle entrate, risoluzione 19 giugno 2023, n. 28).

Tra le altre misure della “tregua fiscale” figura anche la peculiare forma di ravvedimento ”speciale’‘, prevista dall’articolo 1, commi da 174 a 178.

Riguardo a tale istituto, l’Agenzia ricorda i chiarimenti forniti con le circolari n. 2/2023 e n. 6/2023 e il D.L. n. 34/2023 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 56/2023, dal quale in particolare risulta:

 

– da un lato, confermato quanto già indicato in via di prassi, ossia che sono escluse dall’istituto in esame le violazioni definibili con la definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni (articolo 1, commi da 153 a 159, della Legge n. 197/ 2022) e con la regolarizzazione delle irregolarità formali (commi da 166 a 173 del medesimo articolo);

– dall’altro, meglio delineato l’ambito applicativo che ora non concerne più le sole violazioni ”sostanziali” dichiarative e le violazioni sostanziali ”prodromiche” alla presentazione della dichiarazione, che non restano assorbite dalla regolarizzazione della dichiarazione, ma tutte quelle che possono costituire oggetto di ravvedimento ex articolo 13 del D.Lgs. n. 472/1997 e che riguardano tributi/imposte con una dichiarazione di riferimento, regolarmente presentata, per il periodo d’imposta in cui sono state commesse. 

 

Restano quindi esclusi dalla possibilità di essere definiti con il ravvedimento speciale tributi/imposte, quali quella di registro o sugli intrattenimenti (”ISI”), privi di una dichiarazione validamente presentata, perché omessa o non prevista dalle norme di riferimento, rispetto ai quali resta, comunque, la possibilità di avvalersi del ravvedimento ordinario, in base all’articolo 13 del  D.Lgs. n. 472/1997.

 

Con specifico riguardo alle attività di intrattenimento e al regime IVA ad esse applicabile, in base alla previsione dell’articolo 74, comma 6, del D.P.R. n. 633/1972, risulta:

– l’applicazione dell’IVA sulla stessa base imponibile dell’imposta sugli intrattenimenti;

– la forfetizzazione della detrazione;

– l’esonero dagli adempimenti contabili, compreso quello relativo alla presentazione della dichiarazione annuale;

– l’obbligo di adozione della contabilità separata, ai sensi dell’articolo 36, quarto comma, per le attività diverse da quelle di intrattenimento;

– il versamento dell’IVA con le stesse modalità e termini dell’imposta sugli intrattenimenti. 

 

Ai sensi del comma 1 dell’art. 1 del D.P.R. n. 544/1999 i soggetti che organizzano le attività elencate nella tariffa allegata al D.P.R. n. 640/1972 e che applicano il regime forfetario sono obbligati ad emettere fattura limitatamente alle prestazioni di pubblicità, di sponsorizzazione, di cessioni o concessioni di diritti di ripresa televisiva e di trasmissione radiofonica comunque connesse alle attività di cui alla tariffa. Tali soggetti certificano, invece, mediante titoli di accesso emessi attraverso appositi misuratori o biglietterie automatizzate, i corrispettivi per l’ingresso o l’occupazione del posto e quindi per partecipare all’intrattenimento e i corrispettivi delle altre attività soggette all’imposta sugli intrattenimenti.

L’articolo 74, sesto comma, esclude dal campo di applicazione del regime in esame le operazioni non soggette ad imposta sugli intrattenimenti, comprese le prestazioni pubblicitarie, eventualmente effettuate nell’esercizio di attività di intrattenimento. Ne consegue, pertanto, l’attrazione delle stesse nel regime IVA ordinario, da cui deriva limitatamente alle predette operazioni:

  •  la determinazione della base imponibile secondo i criteri generali;

  •  la determinazione della detrazione secondo i principi dettati dall’articolo 19;

  •  l’osservanza degli obblighi di cui al titolo II, di liquidazione e di presentazione della dichiarazione annuale.

L’Agenzia chiarisce, dunque, che la disciplina del regime forfetario IVA dettata dall’articolo 74, sesto comma, costituisce il naturale regime IVA per i soggetti che esercitano attività di organizzazione di giochi, di intrattenimenti e delle altre attività indicate nella tariffa allegata al D.P.R. n. 640/1972, ai quali viene comunque consentito di avvalersi della facoltà di optare per l’applicazione dell’imposta nei modi ordinari.

 

Pertanto, in merito al caso di specie, rilevato che, per gli anni dal 2017 al 2019, l’istante ha presentato la relativa dichiarazione IVA, in riferimento a tale imposta e alle connesse violazioni, nel rispetto degli ulteriori requisiti previsti dall’articolo 1, commi 174 e ss. della Legge n. 197/2022, non può negarsi l’accesso all’istituto del ravvedimento speciale dallo stesso disciplinato.

 

CCNL Anas: siglato l’accordo sulla riorganizzazione delle sale operative

A partire dal 1° gennaio 2024 previsto il riassetto organizzativo delle sale operative e l’introduzione della figura di Specialista di sala operativa

Il 15 giugno è stato sottoscritto tra Anas e le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilpa, Ugli Viabilità e Logistica, Sada Fast Confsal, Snala Cisal il  verbale di incontro sul riassetto organizzativo delle Sale Operative Compartimentali (SOC) e sulle attività attribuite alle stesse.
Con l’accordo del 14 novembre 2012 le Parti avevano già definito l’assetto delle strutture delle Sale Operative Comportamentali e previsto in funzione del carico di lavoro svolto da ciascuna sala, in relazione alle esigenze della rete stradale territoriale, alternativamente turnazioni in H24, con articolazioni orarie 7 giorni su 7 e turnazioni in H12, 6 giorni su 7.
Al fine di assicurare il presidio del territorio e la massima assistenza all’utenza si è ritenuto  di avviare un processo di ottimizzazione dell’assetto organizzativo delle stesse, anche alla luce del percorso di aggiornamento e miglioramento tecnologico che negli ultimi anni ha caratterizzato, attraverso il potenziamento degli organici, l’utilizzo delle nuove tecnologie implementate e la razionalizzazione dei processi assicurando un miglioramento dei servizi.
A partire dal 1° gennaio 2024, le Sale Operative Territoriali (SOT) sostituiranno le attuali SOC prevedendone anche un incremento della dotazione tecnologica con particolare riferimento al Road Management Tools (RMT), ovvero al sistema in uso presso tutte le sale ed attraverso il quale vengono gestite tutte le attività connesse alla circolazione stradale ed alla gestione degli eventi.
Pertanto, il progetto prevede, relativamente all’assetto organizzativo:
– una Sala operativa nazionale, nella sede della Direzione generale;
– una sala operativa territoriale con turnazione in h.24, per ciascuna delle 16 Sedi territoriali;
– l’integrazione di un ulteriore sala operativa, con turnazione in h.12, nelle sedi territoriali che gestiscono una rete particolarmente estesa e complessa, allocate a Catania e Catanzaro;
– la confluenza delle sale operative allocate nelle regioni aggregate, nelle rispettive sedi territoriali, e precisamente Campobasso a L’Aquila, Aosta a Torino, Venezia a Trieste, nonché Milano a Bellano.
Relativamente all’organizzazione del personale, invece:
–  è stata confermata la figura del Responsabile della sala operativa, inquadrato in posizione economica ed organizzativa A;
–  è stata introdotta la figura di Specialista di sala operativa, in posizione economica ed organizzativa B;
– vi saranno un responsabile e 15 specialisti per la Sala nazionale;
– vi saranno un responsabile e 12 specialisti per le sale operative in h.24;
– vi saranno un responsabile e 6 specialisti per le rimanenti sale in h.12.
L’accordo è volto ad assicurare tutte le necessarie tutele, al personale che sarà ricollocato, nell’ambito delle sale disponibili, e successivamente nella sede di appartenenza, a seguito della confluenza delle sale di riferimento e sono previsti adeguati percorsi di riqualificazione professionale, in relazione alle competenze possedute e all’esperienza maturata.
Fissata al prossimo 13 luglio un incontro per discutere l’erogazione del premio di risultato. 

TFS telematici, le precisazioni dell’INPS

L’Istituto fornisce chiarimenti sulle riliquidazioni del Trattamento di fine servizio attraverso il canale on line (INPS, messaggio 21 giugno 2023, n. 2296).

A seguito delle richieste pervenute da parte di alcune amministrazioni ed enti datori di lavoro, l’INPS ha fornito chiarimenti in relazione alla corretta modalità da seguire nelle lavorazioni dei TFS telematici, in caso di variazione dei dati giuridici ed economici relativi a una pratica TFS in precedenza trasmessa, sia in modalità cartacea, sia telematica, alla struttura territoriale di competenza.  

In effetti, effettuata la liquidazione del TFS, le variazioni successive dei dati presenti in posizione assicurativa, sull’“Ultimo miglio TFS” e sulla “Comunicazione di Cessazione TFS” potrebbero dare origine a un ricalcolo del valore del TFS e a una conseguente riliquidazione del trattamento.

In via generale, l’amministrazione/ente datore di lavoro può inoltrare un modello telematico di “Riliquidazione” solo nel caso in cui la pratica TFS di prima liquidazione, sia essa cartacea o telematica, sia nello stato “in pagamento” o in quello “pagata”. Tuttavia, la modalità operativa da seguire è diversa a seconda che la pratica di prima liquidazione di TFS sia cartacea o telematica.

L’INPS spiega che se la prima liquidazione di TFS è cartacea, l’amministrazione/ente può inoltrare una riliquidazione della citata prestazione in modalità telematica impostando il flag su “Riliquidazione”. A tale fine, l’amministrazione/ente deve necessariamente inserire, in “Nuova Passweb”, l’“Ultimo Miglio TFS”, certificarlo e proseguire con l’inserimento dei dati specifici relativi alla “Comunicazione di Cessazione TFS”.

Nel caso in cui invece, la prima liquidazione del trattamento di fine servizio sia telematica, l’amministrazione/ente deve operare diversamente in base alla tipologia di variazione che deve essere effettuata. Se si deve comunicare variazioni dei dati giuridici e/o economici che riguardano solo l’“Ultimo Miglio TFS”, si dovrà esclusivamente inviare tramite “Nuova Passweb” una nuova certificazione di “Ultimo Miglio TFS”, variando i dati precedentemente inseriti e comunicati. Tali variazioni generano un “risveglio” della pratica di TFS. La segnalazione di “risveglio” viene presa in carico e acquisita automaticamente dal gestionale SIN TFS, che riporta in istruttoria la pratica “risvegliata” o eventualmente “impianta” una riliquidazione se la pratica in questione sia stata già pagata.  

Se, invece, alla base della riliquidazione non vi è una variazione economica e/o giuridica, ma l’amministrazione/ente ha la necessità di variare oppure indicare ulteriori informazioni che riguardando solo i dati specifici della “Comunicazione di Cessazione TFS” (riscatti non presenti in banca dati, periodi di servizio presso enti in convenzione/soppressi, periodi di mobilità, benefici di legge), il soggetto datoriale deve unicamente inviare un nuovo modello di “Comunicazione di Cessazione TFS” di tipo “Riliquidazione”.

Il TFS non in pagamento

Diverso è il caso in cui la prima liquidazione cartacea e telematica non sia in pagamento. In questa ipotesi, infatti, la procedura non consente all’amministratore/ente l’inoltro di un modello telematico di riliquidazione fino a quando la prima pratica non sia stata pagata o posta in pagamento. Pertanto, se sono intercorse delle variazioni economico/giuridiche che riguardando solamente i dati dell’“Ultimo Miglio TFS”, l’amministrazione/ente deve esclusivamente aggiornare le informazioni relative all’“Ultimo Miglio TFS” precedentemente inserito e certificato. Tali variazioni generano un “risveglio” della pratica TFS in lavorazione che l’operatore INPS prenderà in carico nella fase di istruttoria; in questo caso non deve essere quindi inviato un nuovo modello di prima liquidazione.

Invece, per comunicare la variazione dei soli dati specifici presenti nel modello telematico, l’amministratore/ente dovrà inviare una nuova “Comunicazione di Cessazione TFS” di tipo prima liquidazione, in sostituzione della precedente, consentendo in questo modo agli operatori INPS di aggiornare i dati direttamente in occasione del primo pagamento. 

Infine, l’Istituto ricorda alle amministrazioni/enti la necessità di verificare puntualmente lo stato di lavorazione delle precedenti pratiche telematiche, consultando lo stato di lavorazione della pratica TFS nell’apposita sezione “Modelli inoltrati”, inserendo il codice fiscale dell’iscritto o, in alternativa, in “Nuova Passweb” nella funzione “Collegamenti”, selezionando “Consultazione Pratica – Fascicolo”. L’INPS precisa, inoltre, che le pratiche TFS telematiche possono essere “risvegliate” tramite le variazioni dei soli dati giuridici presenti in Posizione Assicurativa, senza la necessità di variare l’“Ultimo Miglio TFS” e/o di inviare un nuovo modello di “Comunicazione di Cessazione TFS” di tipo “Riliquidazione”.

CCNL Cooperative sociali: la trattativa si concentra sulla sanità

L’incontro si è focalizzato sulla Sanità e la figura dell’Oss

Le Centrali Cooperative e le sigle sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Cisl-Fisascat, Uil-Fpl e Uiltucs si sono riunite per proseguire la trattativa sul rinnovo del CCNL Cooperative sociali. Il contratto riguarda le cooperative sociali che operano nel settore socio-sanitario-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo e delle imprese sociali che svolgono interventi, gestiscono servizi, nel comparto di cui sopra, e attività e servizi educativi per l’infanzia che hanno come scopo il recupero, la riabilitazione professionale e l’inserimento o reinserimento sociale e lavorativo, attraverso la concreta partecipazione ad attività lavorative di persone svantaggiate o in condizioni di emarginazione, volte ad elevare la capacità lavorativa e la professionalità di tali persone al fine di un loro successivo inserimento o reinserimento in ambiti lavorativi ordinari; ed eseguono attività diverse di tipo artigianale, industriale, agricolo, commerciale e di servizi, finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. L’incontro si è focalizzato sul lavoro eseguito dalla Commissione Tecnica sulla Sanità. Le OO.SS. si sono soffermate sull’importanza di giungere nel più breve tempo possibile ad una rivisitazione dei trattamenti economici, ribadendo l’importanza, in ambito sanitario, della figura dell’Oss, invitando le Centrali Cooperative a rivedere l’attuale declaratoria. Il prossimo incontro con la delegazione trattante è per il 27 luglio.  

Accordo di divorzio stipulato all’estero e depositato in Italia: imposta di registro e bollo

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito all’applicabilità dell’esenzione da imposta di bollo e imposta di registro nel caso di accordo di divorzio stipulato all’estero concernente beni immobili siti in Italia (Agenzia delle entrate, risposta 20 giugno 2023, n. 351).

L’articolo 19 della Legge n. 74/1987 prevede che tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché ai procedimenti anche esecutivi e cautelari diretti ad ottenere la corresponsione o la revisione degli assegni di cui agli articoli 5 e 6 della Legge 1° n. 898/1970, sono esenti dall’imposta di bollo, di registro e da ogni altra tassa.

 

L’Agenzia delle entrate è già intervenuta, con la circolare del 21 giugno 2012, n. 27/E, sull’esenzione di cui articolo 19, chiarendo che essa si riferisce a tutti gli atti, documenti e provvedimenti che i coniugi pongono in essere nell’intento di regolare i rapporti giuridici ed economici relativi al procedimento di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili dello stesso e trova la sua ratio nell’esigenza di agevolare l’accesso alla tutela giurisdizionale, evitando che l’imposizione fiscale possa gravare sui coniugi rendendo ancora più difficile il superamento della crisi coniugale.

 

La stessa Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4144/2021, ha affermato che l’esenzione si estende a tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di separazione personale dei coniugi, in modo da garantire l’adempimento delle obbligazioni che i coniugi separati hanno assunto per conferire un nuovo assetto ai loro interessi economici. Tale agevolazione, quindi, va riconosciuta in riferimento ad atti e convenzioni posti in essere nell’intento di regolare i rapporti patrimoniali tra i coniugi conseguenti allo scioglimento del matrimonio, o alla separazione personale, compresi gli accordi che contengono il riconoscimento o attuino il trasferimento della proprietà di beni mobili ed immobili all’uno o all’altro coniuge. Centrale, pertanto, è l’accordo tra le parti nella definizione della crisi coniugale e l’ottica di favore con il quale il legislatore vede tale modalità di definizione. 

 

Quanto al caso di specie, nel quale gli ex coniugi hanno posto in essere in Spagna accordi patrimoniali nell’ambito di una domanda di divorzio, conclusa con la sentenza pronunciata dal Tribunale, secondo i quali gli immobili siti in Italia sono trasferiti dal coniuge all’istante, l’Agenzia fa presente che l’utilizzo nel territorio dello Stato italiano di atti pubblici rogati e delle scritture private autenticate in uno Stato estero è subordinato al preventivo deposito dei medesimi presso l’archivio notarile distrettuale o presso un notaio esercente la professione in Italia.

Gli atti stipulati all’estero, pertanto, ai fini dell’utilizzo nello Stato italiano, devono essere legalizzati e depositati presso il notaio o presso l’archivio notarile distrettuale. 

 

Come già precedentemente chiarito con la risoluzione n. 250751/1981, il pubblico ufficiale, nel redigere il verbale di deposito dell’atto formato all’estero e le copie conformi in lingua italiana di quest’ultimo, trasforma formalmente tale atto in atto proprio ed è perciò obbligato a chiedere la registrazione ed a pagare l’imposta principale, in solido con le parti contraenti e con i soggetti nell’interesse dei quali viene richiesta la registrazione. La funzione del verbale di deposito, dunque, è quella di recepire l’atto formato all’estero al fine di consentirne l’uso nello Stato italiano.

Pertanto, ai fini del trasferimento di beni immobili siti in Italia dal coniuge all’Istante, l’atto di “Convenzione Matrimoniale, Ripartizione ed Aggiudicazione dei Beni della Comunione dei Beni ed Estinzione di Condominio” deve essere depositato presso un notaio italiano il quale riporta nel verbale le necessarie attestazioni ai fini della conformità urbanistica e catastale. 

In conclusione, l’Agenzia ha chiarito che, tenuto conto che le parti hanno proceduto a sciogliere giudizialmente il matrimonio e che il deposito presso il notaio italiano costituisce condizione per dare esecuzione agli accordi di divorzio, la tassazione del relativo atto può avvenire in esenzione dall’imposta di bollo, di registro e da ogni altra tassa previste per gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Agevolazioni under 36 e donne, arriva il il sì dell’Europa

La Commissione ha approvato le misure italiane a sostegno del costo del lavoro delle imprese nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina (Commissione europea, comunicato 19 giugno 2023).

La notizia tanto attesa da aziende e datori di lavoro è finalmente giunta: la Commissione europea ha approvato due regimi italiani, con un bilancio totale di circa 535 milioni di euro, per sostenere il costo del lavoro delle imprese nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. In particolare, si tratta dell’esonero contributivo per i contratti di lavoro dei giovani lavoratori (ossia di età inferiore a 36 anni) e delle donne, fino a un massimo di 8.000 euro per contratto di assunzione. Per poter accedere alle agevolazioni, i datori di lavoro privati devono aver assunto lavoratori, tra le altre condizioni, nel periodo compreso tra il 1º luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.

I regimi sono stati approvati nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato in caso di crisi e transizione, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 al fine di sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre le dipendenze dai combustibili. Il nuovo quadro modifica e proroga in parte il quadro temporaneo di crisi, adottato il 23 marzo 2022 per consentire agli Stati membri di sostenere l’economia nel contesto dell’attuale crisi geopolitica, già modificato il 20 luglio 2022 e il 28 ottobre 2022. 

La Commissione ha constatato che i regimi italiani sono in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo per la crisi e la transizione. In particolare, l’aiuto i) non supererà 250.000 euro per beneficiario attivo nella produzione primaria di prodotti agricoli, 300.000 euro per beneficiario attivo nei settori della pesca e dell’acquacoltura e 2 milioni di euro per beneficiario attivo in tutti gli altri settori; e ii) saranno concessi entro il 31 dicembre 2023. Pertanto, la Commissione ha concluso che i regimi italiani sono necessari, adeguati e proporzionati per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro, in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo per la crisi e la transizione. 

Enasarco: indicate tutte le prestazioni 2023

Stabilite le scadenze per inoltrare le domande ed accedere ai contributi 

Il nuovo Regolamento delle Prestazioni Integrative Enasarco 2023 stabilisce le nuove prestazioni alle quali hanno accesso gli agenti in possesso di determinati requisiti. Innanzitutto, l’agente deve avere un’anzianità minima contributiva e finché non la matura non può inoltrare le richieste, e un requisito reddituale. Per accedere a tutte le prestazioni, l’agente, alla data di nascita o adozione del figlio/a, deve possedere i seguenti requisiti contributivi:
– essere un iscritto in attività, ovvero essere titolare di almeno un rapporto di agenzia;
– essere in possesso di una anzianità contributiva di almeno 4 trimestri coperti esclusivamente da contributi obbligatori non inferiori al minimale anche non consecutivi negli ultimi due anni. Qualora tale requisito non risulti posseduto dall’iscritto a causa del mancato pagamento dei contributi obbligatori da parte della propria impresa preponente, al solo fine della prestazione assistenziale, il requisito si considera posseduto se la ricorrenza dell’obbligo contributivo è attestata da documentazione certa e definitiva, già in possesso della Fondazione, e laddove lo stesso non sia stato contestato o non sia più contestabile.

Per quel che riguarda i requisiti reddituali, alcune prestazioni richiedono che l’importo del reddito non deve essere superiore a 43.200,00 euro, mentre altre richiedono che l’importo dell’attestazione ISEE non sia superiore a 34.450,82. Infatti, le domande per richiedere il contributo per il bonus scolastico possono essere presentate solo dal prossimo 1° settembre 2023. Invece, per il contributo di soggiorno in casa di riposo si deve presentare domanda nel mese di luglio 2023 al fine di richiedere le spese del 1° settembre, mentre le richieste riguardanti il 2° trimestre vanno presentate nel mese di gennaio 2024. Va precisato anche che la domanda può essere presentata entro gennaio 2024 per i contributi nascita o adozione (1.000 euro), maternità (2.700 euro), erogazioni straordinarie e per over 75, spese funerarie fino ad un massimo di 1.000 euro, infortunio, malattia o ricovero (2.000 euro). Per il contributo assistenza personale permanente e per quello riguardante le spese funerarie, le graduatorie sono bimestrali e le scadenze sono quelle del 30 giugno – 31 agosto – 31 ottobre – 31 dicembre 2023 per concorrere alle graduatorie dei 6 bimestri 2023. Per i premi studio concernenti il conseguimento dell’obiettivo scolastico ed accademico e per i premi per tesi di laurea in materia di contratto di agenzia e previdenza, il termine per presentare le domande è il 30 giugno 2023 e devono essere inoltrate dalla propria area riservata Enasarco.

CCNL Dirigenti – Aziende autotrasporto: con giugno erogata la prima tranche di Una Tantum

Con la retribuzione di giugno, in arrivo 700 euro di Una Tantum

Il Verbale d’Accordo siglato il 18 maggio 2023 in Roma, tra Confetra – Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica e Manageritalia – Federazione Nazionale dei Dirigenti, Quadri e Professional del Commercio, Trasporti, Turismo, Servizi, Terziario Avanzato, prevede all’art. 1 “Una Tantum” che, ad integrale copertura del periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022, ai dirigenti in forza alla data di stipula del suddetto accordo, viene erogata una quota a titolo di Una Tantum pari ad euro 1.500,00 lordi in qualità di arretrati retributivi, divisa in due tranches secondo le scadenze di seguito riportate:
700,00 euro con la retribuzione di giugno 2023;
800,00 euro con la retribuzione di novembre 2023.
Ai dirigenti assunti nel periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022, in forza alla data di stipula del presente verbale, l’importo viene corrisposto pro-quota in rapporto ai mesi di anzianità di servizio maturata nella qualifica durante il periodo suddetto.
Inoltre, l’Una Tantum di cui al presente articolo, non è utile agli effetti del computo del Tfr né di alcun istituto contrattuale.
Nel caso di risoluzione del rapporto lavorativo in data antecedente al versamento delle tranches, l’importo totale o residuo della somma di cui trattasi, verrà data con le competenze di fine rapporto.